Nel cuore del Giardino Anglesio, Madama Chiosco ha dato vita a due giornate intense e cariche di significato, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Un appuntamento che ha intrecciato memoria, partecipazione e comunità, trasformando lo spazio pubblico in un luogo di riflessione condivisa.
25 novembre
La prima giornata si è aperta con un gesto semplice ma potente: l’Associazione Commercianti di Via Madama Cristina ha steso un telo rosso su una panchina del Giardino. Quel segno, visibile e concreto, ha parlato da sé: un richiamo alla solidarietà e alla necessità di non voltarsi dall’altra parte di fronte alla violenza di genere.


26 novembre
Il giorno successivo il Giardino si è animato di voci, colori e pensieri.
- L’Associazione La Rondine ha guidato una lettura attiva, invitando i presenti a immergersi nelle parole e a farle proprie.
- L’Oratorio Don Bosco San Salvario ha proposto un quiz sulle relazioni tossiche, stimolando il confronto e la consapevolezza tra i partecipanti.
- LAQUP ha condotto un sondaggio sulla percezione della sicurezza nel quartiere, raccogliendo impressioni e vissuti della comunità.
- L’artista Betty Amicucci ha dato forma visiva alle emozioni con un live painting, trasformando la tela in un grido di libertà.
- Un video ha portato le testimonianze di donne che hanno trovato la forza di sottrarsi alla violenza, parole che hanno risuonato come un invito al coraggio e alla speranza.
- Infine, il Centro Antiviolenza EMMA e Il Cerchio degli Uomini hanno animato una tavola di confronto, aprendo uno spazio di dialogo e responsabilità condivisa.


Il momento finale è stato tra i più intensi: la lettura del manifesto redatto dal CAM dell’Oratorio Don Bosco San Salvario e la commemorazione dei nomi delle donne vittime di femminicidio nel 2025 hanno trasformato il silenzio in memoria viva. Un rito collettivo che ha unito dolore e impegno, ricordando che ogni nome è una storia spezzata ma mai dimenticata.
A tutte le realtà coinvolte e a ogni persona presente va un ringraziamento sincero. Perché solo attraverso la collaborazione, la consapevolezza e la responsabilità comune possiamo costruire una comunità più giusta, più libera e capace di contrastare ogni forma di violenza.






